Possiamo dividere la Preparazione e Risposta Disastri in tre macro Aree:
- PREVISIONE
- PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
- RISPOSTA E SUPERAMENTO DELLE EMERGENZE
Possiamo dividere la Preparazione e Risposta Disastri in tre macro Aree:
- PREVISIONE
- PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
- RISPOSTA E SUPERAMENTO DELLE EMERGENZE
Le attività che rientrano nell’ambito della Previsione mirano alla comprensione di un determinato territorio, della popolazione presente e dei suoi bisogni specifici, al fine di rendere il più verosimili possibili gli scenari di crisi ipotizzati e, conseguentemente, più efficace la risposta.
Popolazione e l’integrazione dei dati
Assistiamo ogni giorno migliaia di persone in tutta Italia, formiamo giovani e adulti, in stretto contatto con le centinaia di Comitati Territoriali.
Queste attività, nell’ambito della Previsione, costituiscono un enorme patrimonio di informazioni a disposizione nostra e del sistema di Protezione Civile, per meglio comprendere la situazione sul territorio e la potenziale evoluzione in caso di calamità o disastro, identificando i gap e cercando di colmarli in tempo.
Analisi del rischio
Per la risposta a eventi naturali (alluvioni, frane, terremoti, eruzioni vulcaniche) o antropici (incidenti ferroviari o aerei, movimenti di popolazioni, epidemie, incidenti industriali, dispersioni di agenti chimici, biologici, radioattivi o nucleari, attentati), in ambito nazionale, interveniamo acquisendo lo studio del rischio da parte delle strutture e dei servizi tecnico-scientifici parte del Sistema Nazionale di Protezione Civile.
In campo internazionale possiamo fornire analisi di scenario e previsioni di sviluppo della situazione, utilizzando dati condivisi dal sistema umanitario, sia interni che esterni al Movimento.
Rafforzare la nostra capacità di risposta alle emergenze e, al tempo stesso, la resilienza delle comunità.
Sono questi gli obiettivi fondamentali delle attività, nazionali e internazionali, di Prevenzione e Gestione del Rischio.
Per raggiungerli ricorriamo a strumenti e metodologie innovative, sviluppati anche grazie a specifici progetti finanziati dalla Commissione Europea.
Siamo in prima linea negli interventi in caso di emergenze e a seguito di calamità, ma lavoriamo anche per aumentare l’adattamento e la resilienza delle popolazioni affinché le emergenze non si presentino più o si possano ridurre le morti e le perdite a causa di situazioni prevedibili.
Per questo lavoriamo per mitigare gli impatti sull’uomo e sull’ambiente di eventi calamitosi sempre più violenti e frequenti. Siamo impegnati in a proteggere l’ambiente – assieme alla salute e alla sicurezza delle persone – come elemento strategico della nostra missione, sensibilizzando le persone per aumentare consapevolezza e comprensione delle crisi climatiche.
Nell’ottica della Gestione del Rischio da Disastri il concetto di resilienza territoriale si traduce per la Croce Rossa Italiana in azioni e progetti per migliorare la capacità dei cittadini di affrontare potenziali calamità, disastri o anche solo repentini cambiamenti che li possono investire.
Come?
Mettendo le comunità al centro del sistema di prevenzione: formando la popolazione sui rischi e le pericolosità presenti, adottando piani di intervento che considerino l’intera quotidianità del cittadino, riducendo l’impatto ambientale (per ridurre la probabilità di disastri), divulgando la cultura del rischio, della prevenzione e della Protezione Civile.
Il mondo della Protezione Civile e dell’aiuto umanitario sta mutando, richiedendo sempre più precisione, informazione e gestione consapevole delle attività.
Ci siamo strutturati di conseguenza: puntando sull’innovazione, sviluppando partnership ad hoc (vedi sezioni progetti), favorendo l’inclusione dei Volontari nel supporto tecnico-scientifico necessario per sviluppare scenari più realistici così da aumentare la capacità di previsione e analisi affidabili.
Ogni anno oltre tremila Volontari vengono formati tramite corsi di specializzazione, sia rafforzando le loro capacità di risposta e prevenzione di un’emergenza sia fornendo strumenti di resilienza territoriale che possano essere divulgati alla popolazione.
Luogo chiave di questa attività è il Centro Nazionale di Formazione in materia di Emergenza e Soccorsi Speciali di Bresso (MI), che ospita uno dei campi macerie più grandi d’Europa, realizzato insieme ai Vigili del Fuoco, per l’addestramento di team USAR (Urban Search and Rescue) e Unità Cinofile da Ricerca e Soccorso, e coordina le diverse Scuole di Specialità.
Struttura innovativa della formazione CRI è anche la scuola nazionale per piloti di SAPR (Sistemi Aerei a Pilotaggio Remoto) di Bologna, dove vengono formati i piloti e gli operatori di droni.